presenta
"LA PERSISTENTE TRACCIA DI SANGUE"
ACTION MOB for MEZ
in coordinamento con 1BILLION RISING
Piazza della Repubblica, ore 18,30 Perugia, Italia
info: info@teatrodisacco.it 3316672992
Dalla morte di Meredith Kercher (Mez) a Perugia, Umbria, Italia, nel 2008, si è fatta strada un’ insicurezza crescente, un panico sottile per molte donne, italiane e non, che vivono, lavorano e studiano a Perugia. Parole e immagini su di lei, e sul caso Amanda, hanno alimentato un morboso interesse dei media, ma non hanno detto tutto, anzi niente. Non hanno parlato dei sogni, delle speranze, dei desideri di una giovane donna che aveva deciso di investire nelle proprie capacità studiando in una città straniera. Non hanno parlato della più preziosa e grande opportunità che una donna può avere nella vita, quella di decidere del proprio futuro.
La strada della realizzazione di sé nella vita di una donna è disseminata di ostacoli chiamati discriminazione. Sono le discriminazioni a causare gravi disuguaglianze fra i sessi e una delle forme di disuguaglianza più estreme nel mondo è proprio la violenza contro donne e bambine, come ha ricordato il Direttore esecutivo dell'UNICEF durante la 51ª Sessione della Commissione ONU sulla condizione delle donne. E’ ormai appurato, cioè, che esiste un legame intrinseco tra la discriminazione contro donne e bambine e la violenza. Nel mondo le donne subiscono i crimini più orrendi: le violenze sessuali di massa durante i conflitti armati, il traffico di esseri umani, i delitti d'onore, i crimini legati alla dote, i matrimoni precoci e le mutilazioni genitali femminili. E tutto questo, non è superfluo ribadirlo, ci riguarda e anche molto da vicino, purtroppo.
In Italia da sempre milioni di donne hanno subito violenza, fisica, sessuale, verbale, culturale. La violenza è la prima causa di morte o invalidità permanente delle donne tra i 14 e i 50 anni. Più del cancro, più degli incidenti stradali, le statistiche attestano che la ribellione ad un sopruso può costare la vita ad una donna. Il diritto di decidere del proprio futuro è un privilegio riservato a pochissime donne nel mondo. Dopo percorsi universitari più meritevoli e veloci dei loro colleghi maschi le donne in Italia rimangono troppo spesso disoccupate o precarie. Ed è palese come tutto ciò non sia una questione di merito, bensì di discriminazione. Delegittimare per discriminare è questa la subdola strategia da sempre utilizzata. La stessa che in Italia ha escluso per anni le donne dai vertici della politica italiana. Ma ciononostante migliaia di ragazze continuano ad investire su se stesse con la speranza di un futuro migliore. La scelta di indipendenza per una donna è sempre una scelta coraggiosa in opposizione ad una logica radicata che vede l’indipendenza femminile come un ostacolo.
Creando un evento di piazza aperto a tutti, un action mob nel cuore del centro storico di Perugia, il luogo privilegiato dell’incontro nella città, “for LA PERSISTENTE TRACCIA DI SANGUE for MEZ” vorremmo colloquiare con le donne di tutto il mondo che a Perugia dovrebbero sempre trovare un’adeguata accoglienza e una particolare sensibilità alle problematiche che caratterizzano la condizione femminile. Attraverso l’action mob LA PERSISTENTE TRACCIA DI SANGUE for MEZ, mutuato da un precedente evento da noi creato per il Comune di Foligno e sulla base di un documento stilato dalla Consigliera Regionale sulle pari opportunità della Regione Umbria e dal Comitato Organizzatore 31 gennaio 2008 (We care-Una giornata per Meredith), vorremmo stimolare in tutti i cittadini una partecipazione attiva che sia memoria vivente sulla violenza contro le donne, rivolta anche, e soprattutto, a chi sostiene ancora la logica del “non mi riguarda”.
info: info@teatrodisacco.it 3316672992
Dalla morte di Meredith Kercher (Mez) a Perugia, Umbria, Italia, nel 2008, si è fatta strada un’ insicurezza crescente, un panico sottile per molte donne, italiane e non, che vivono, lavorano e studiano a Perugia. Parole e immagini su di lei, e sul caso Amanda, hanno alimentato un morboso interesse dei media, ma non hanno detto tutto, anzi niente. Non hanno parlato dei sogni, delle speranze, dei desideri di una giovane donna che aveva deciso di investire nelle proprie capacità studiando in una città straniera. Non hanno parlato della più preziosa e grande opportunità che una donna può avere nella vita, quella di decidere del proprio futuro.
La strada della realizzazione di sé nella vita di una donna è disseminata di ostacoli chiamati discriminazione. Sono le discriminazioni a causare gravi disuguaglianze fra i sessi e una delle forme di disuguaglianza più estreme nel mondo è proprio la violenza contro donne e bambine, come ha ricordato il Direttore esecutivo dell'UNICEF durante la 51ª Sessione della Commissione ONU sulla condizione delle donne. E’ ormai appurato, cioè, che esiste un legame intrinseco tra la discriminazione contro donne e bambine e la violenza. Nel mondo le donne subiscono i crimini più orrendi: le violenze sessuali di massa durante i conflitti armati, il traffico di esseri umani, i delitti d'onore, i crimini legati alla dote, i matrimoni precoci e le mutilazioni genitali femminili. E tutto questo, non è superfluo ribadirlo, ci riguarda e anche molto da vicino, purtroppo.
In Italia da sempre milioni di donne hanno subito violenza, fisica, sessuale, verbale, culturale. La violenza è la prima causa di morte o invalidità permanente delle donne tra i 14 e i 50 anni. Più del cancro, più degli incidenti stradali, le statistiche attestano che la ribellione ad un sopruso può costare la vita ad una donna. Il diritto di decidere del proprio futuro è un privilegio riservato a pochissime donne nel mondo. Dopo percorsi universitari più meritevoli e veloci dei loro colleghi maschi le donne in Italia rimangono troppo spesso disoccupate o precarie. Ed è palese come tutto ciò non sia una questione di merito, bensì di discriminazione. Delegittimare per discriminare è questa la subdola strategia da sempre utilizzata. La stessa che in Italia ha escluso per anni le donne dai vertici della politica italiana. Ma ciononostante migliaia di ragazze continuano ad investire su se stesse con la speranza di un futuro migliore. La scelta di indipendenza per una donna è sempre una scelta coraggiosa in opposizione ad una logica radicata che vede l’indipendenza femminile come un ostacolo.
Creando un evento di piazza aperto a tutti, un action mob nel cuore del centro storico di Perugia, il luogo privilegiato dell’incontro nella città, “for LA PERSISTENTE TRACCIA DI SANGUE for MEZ” vorremmo colloquiare con le donne di tutto il mondo che a Perugia dovrebbero sempre trovare un’adeguata accoglienza e una particolare sensibilità alle problematiche che caratterizzano la condizione femminile. Attraverso l’action mob LA PERSISTENTE TRACCIA DI SANGUE for MEZ, mutuato da un precedente evento da noi creato per il Comune di Foligno e sulla base di un documento stilato dalla Consigliera Regionale sulle pari opportunità della Regione Umbria e dal Comitato Organizzatore 31 gennaio 2008 (We care-Una giornata per Meredith), vorremmo stimolare in tutti i cittadini una partecipazione attiva che sia memoria vivente sulla violenza contro le donne, rivolta anche, e soprattutto, a chi sostiene ancora la logica del “non mi riguarda”.
info@teatrodisacco.it 3316672992