venerdì 15 febbraio 2013

QUESTO CI PIACEREBBE SENTIRE E CONDIVIDERE CON TUTTI I CANDIDATI DELL'UMBRIA

Appello dell'Anci:
QUESTO CI PIACEREBBE SENTIRE E CONDIVIDERE
CON TUTTI I CANDIDATI DELL'UMBRIA                                                                       
 

 Il mondo della cultura in Italia è al collasso. Dopo decenni di politiche di breve respiro e di mancanza di un disegno strategico di sviluppo, gli operatori culturali del nostro paese lottano ormai per la sopravvivenza. Nonostante il ...riconoscimento diffuso circa le potenzialità della cultura quale fattore di innovazione, crescita e competizione, nulla è stato fatto per sostenere davvero un settore il cui indotto economico potrebbe rappresentare senza dubbio il motore dell’economia del nostro paese. E’ ampiamente dimostrato il rapporto vantaggioso tra costi e benefici nel campo dei beni e delle attività culturali, non soltanto per l’economia che genera direttamente ma anche per la sua valenza ai fini turistici e della produzione industriale, poiché fonte di creatività e di innovazione. Nonostante tutto ciò sia ampiamente dimostrato da studi scientifici e riconosciuto dalla gran parte delle forze politiche, puntualmente la cultura è stata relegata all’ultimo posto delle priorità dei governi che si sono succeduti nel corso degli anni, e ha dovuto subire un approccio pressappochista e svilente di una classe politica incline, nella migliore delle ipotesi, a utilizzare la cultura solo quale strumento di propaganda per la propria immagine e la propria carriera.

A tal fine, intendiamo non soltanto prevedere maggiori investimenti finanziari nel settore, portandolo dall’attuale vergognoso 0,1% del Pil a livelli in linea con la media europea;
intendiamo anche istituire il “Ministero per la creatività”, con l’accorpamento di tutte le deleghe oggi sparse nei mille rivoli di altrettanti ministeri, per uscire dalla trappola della sola conservazione dei beni culturali ai fini della promozione turistica e introdurre l’idea d’industria creativa: l’insieme di originalità, etica, cultura, estetica e identità che vanno favoriti in ogni processo produttivo e istituzionale. 

 Inoltre, riteniamo fondamentale, tra le tante proposte presenti nel nostro programma:
- valorizzare, fare emergere dalla precarietà e formare le innumerevoli risorse di addetti al settore dei beni culturali: archivisti, archeologi, addetti museali, giovani manager culturali sono alcune delle decine di migliaia di professionalità di cui l’Italia ha bisogno;
- potenziare e consolidare la presenza e la competitività del “Sistema Musicale Italia” nei mercati nazionali ed esteri; riconoscere la produzione discografica come bene culturale e non di lusso, ponendo in sede UE la riduzione dell’ iva al 4% al pari ad esempio delle produzioni letterarie;
- aumentare la quantità e la qualità degli spazi per la musica dal vivo con incentivi che favoriscano la realizzazione, su scala urbana o metropolitana, di strutture adeguate come il Parco della Musica di Roma, il Barbican Center di Londra o la Cité de la Musique di Parigi;

 - inserire nei programmi di promozione del Made in Italy anche il prodotto musicale, attraverso la partecipazione a fiere, eventi internazionali ecc. ;
- stabilire nuovi indicatori e parametri per rimuovere gli ostacoli normativi che da oltre un decennio, mentre confermano “rendite di posizione” non più giustificate di soggetti e attività che hanno esaurito il proprio ruolo, impediscono il ricambio generazionale, artistico e organizzativo;
- la concreta attuazione del riconoscimento, operato dall’art. 51-bis del Decreto Legge n.83/2012, dello status di micro, piccola e media impresa agli organismi dello spettacolo dal vivo;
- l’effettiva tutela dei lavoratori dello spettacolo in materia di contributi, salari e stagionalità del loro lavoro, con una radicale riforma della normativa Enpals;
- ristrutturazione della governance dei fondi pubblici per lo spettacolo che sono oggi erogati in modo assai discutibile.

Queste sono solo alcune delle tante idee che abbiamo per rilanciare il mondo della cultura in Italia; idee e proposte, anche con riguardo al mondo dell’audiovisivo e della formazione, presenti nel nostro programma e che attueremo con la partecipazione fattiva di tutti gli operatori del settore con cui intendiamo confrontarci per riformare radicalmente il settore traino dell’economia del nostro paese.