Martedì 8 ottobre 2013 alle ore 11.30 presso la Sala Cutu si è tenuta la conferenza stampa in occasione della
presentazione della nuova produzione di Teatro di Sacco: I Pachidermi.
Maurizio
Modesti che, attraverso la "neonata impresa culturale" Teatro di
Sacco Srl, ne ha curato la produzione, ha sottolineato l'importanza della
nascita di un soggetto produttivo privato nel settore culturale umbro che vive
condizioni attuali non certo favorevoli. Se nel versante produttivo, riferisce
Modesti, si possono attrarre risorse private su buoni progetti, altrettanto non
accade per l'Associazione Culturale Teatro di Sacco che da 30 anni opera sul
territorio contribuendo a formare pubblico oltre che attori. Nonostante
l'impegno di chi ci lavora e la proficua collaborazione con l'Assessorato alla
Cultura di Perugia, i tagli alla cultura, la spending review, i bilanci approvati tardivamente per difficoltà nel
reperire risorse, determinano per questo anno l’impossibilità di procedere con le
residenze come CelatiTratti. Tale
progetto, infatti, avrebbe dovuto essere l'ossatura portante della stagione
Indizi 2013/14 della Sala Cutu dove, ricordiamo, sono passati molti artisti
oggi affermati, e che per lungo tempo è stata il punto di riferimento del Teatro
di ricerca nel territorio. Un grido di allarme quindi su una condizione
difficilmente sostenibile in assenza di sostegno alla progettualità.
La
parola è passata poi al Direttore artistico di Teatro di Sacco, Roberto
Biselli, che ha raccontato come, interrogandosi sulla contemporaneità, è nata
l’idea di mettere in scena I PACHIDERMI.
Biselli ha presentato la drammaturga tarantina (bolognese di adozione) Viviana
Salvati, autrice del testo da cui è tratto lo spettacolo.
La
drammaturga ha scritto il testo nel 2011 raccontando le vite di sei giovani
italiani, fotografati in incerta sequenza, mentre fanno il loro ingresso non trionfale nella
vita cosiddetta adulta, attraversando esperienze determinanti per la loro
esistenza quali: Maternità, Lavoro, Indipendenza, Libertà, Maturità, Amore. La
Salvati ha sperimentato una scrittura emotiva grazie alla quale fotografa un’istantanea
degli stati d’animo di ogni protagonista. Il personaggio, così, arriva al
pubblico come frammento astratto, come individuo solo e impantanato nella
sua quotidianità.
La trama - riprende Biselli - rappresenta l’incertezza del nostro vivere, le nostre ansie, “l’afflato di energia” che rimane attanagliato in un fango paradossalmente tranquillizzante ma che non fa più muovere. Tutto diventa faticoso e fermo. Da qui la necessità di riflettere su questo stato di cose.
Erano
presenti i sei giovani attori umbri, protagonisti dello spettacolo: Mariangela
Berazzi, Chiara Condrò, Jacopo Costantini, Cecilia Di Giuli, Elisa Menchicchi,
Maria Chiara Tofone. Una scelta della produzione per confermare come sia
possibile dare un senso al lavoro creativo utilizzando il patrimonio umano
negli spazi della nostra identità culturale.
Assistente di scena Maurizio Modesti
Sonorizzazioni Daniele Tomassini
Fonica e Luci Michelangelo Capodimonti
Videomaker Marco del Buono per Argo produzioni
Assistente alla Regia Samuele Chiovoloni
Segreteria e Promozione Biancamaria Cola
Si ringrazia Leroy Merlin per aver fornito i materiali di scena.
RASSEGNA STAMPA 9 OTTOBRE 2013